giovedì 27 maggio 2010

Biennio 13. Marketing dei profumi: il ruolo dell’immagine/Iconofobie contemporanee

Accademia di Belle Arti in Venezia
STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
Docente: Gloria Vallese







a) Marketing dei profumi


Interessanti studi e tesi di laurea sono state dedicate all’argomento in tempi recenti., in quanto si tratta di un campo di estremo interesse per studiare le potenzialità dell’immagine e dell’iconografia; dato che il prodotto è invisibile, nella pubblicità sulla stampa e a mezzo video è necessario “tradurlo” in simboli che risultino evocativi per il potenziale cliente.
Da sempre, per questa ragione, una particolare attenzione è stata dedicata al packaging del profumo, in particolare alla forma delle boccette, molte delle quali, affidate a designer celebri, sono diventate oggetto di collezionismo; ma negli ultimi decenni, con l’erompere della civiltà delle immagini e delle comunicazioni di massa, la “comunicazione” del profumo, e più in generale dei cosmetici, si è arricchita fino a comprendere, come altri settori della moda, blog dedicati, e recensioni che sono pezzi di prosa sofisticata e complessa, simili per molti versi alla critica musicale nel loro sforzo di visualizzazione:


http://www.nysun.com/new-york/marketing-and-living-the-luxury-goods-experience/36474/

“Calvin Klein MAN contains rosemary, mandarin, bay, nutmeg, incense, spearmint, cypress wood, and, oh dear, the usual (and overused) fragrance notes of bergamot, violet leaf, guaiac wood, sandalwood, amberwood (which is in LOTS of fragrances this year) and musk. Calvin Klein MAN starts with bergamot, cypress, a bit of bay and violet leaf. Nose boredom sets in immediately, but then the scent freshens thanks to mentholated rosemary and spearmint. (I like minty fragrances, but if you don’t, you may have trouble with the mid-section of Calvin Klein MAN.) The mints mix nicely with a subdued, unburned incense aroma; the heart of the fragrance with its minty incense is my favorite part of Calvin Klein MAN. As the mints calm down, I can detect one of my favorite notes: nutmeg. Too bad the nutmeg signals the start of the fragrance’s classic (or if you prefer “conventional”) warm finish of guaiac wood (with a tinge of rose aroma), sandalwood, amberwood and musk. Calvin Klein MAN is a well made fragrance and it, along with Narciso Rodriguez for Him and Tom Ford for Men, make a pleasing trio of new mainstream men’s scents for fall and winter. But I’m not thrilled with any of these colognes and I’m left asking the question: why must all these masculine fragrances be so TAME? As with many mainstream men’s fragrances, Calvin Klein MAN is just too smooth, too ‘laundered’ and ‘well-pressed’ for my tastes. I’m frustrated as I think of what Calvin Klein MAN might have been — what if its spearmint and rosemary had been amplified, what if guaiac wood’s rosy element had been accompanied by a medicinal rose accord, and what if Calvin Klein MAN’s ‘incense’ had been burning, instead of simply sitting in its unopened cellophane-wrapped box?”
(“Calvin Klein MAN include rosmarino, mandarino, alloro, noce moscata, incenso, menta, legno di cipresso, e, oh mamma mia, la solita (e abusata) mistura di note di bergamotto, foglia di violetta, legno di guaiaco, legno di sandalo, ambra (che è in una quantità di profumi di quest’anno) e muschio. Calvin Klein MAN parte con bergamotto, cipresso, un po 'di alloro e foglie di violetta. Immediatamente parte la noia olfattiva; ma poi la fragranza diviene più fresca, grazie a note mentolate di rosmarino e menta (che a me piacciono; ma chi non ama la menta nei profumi può avere problemi con la parte centrale di Calvin Klein MAN.). Alla menta si uniscono felicemente note pacate di incenso non bruciato; questa sezione centrale, con il suo incenso mentolato, è la parte che preferisco di Calvin Klein MAN. E quando poi la menta si placa, si avverte quella che è una delle mie note favorite: la noce moscata. Peccato però che la noce moscata segnali l’inizio di quello che è il finale, molto classico, (o se preferite, molto convenzionale), di Calvin Klein MAN: legno di guaiaco (con un accenno di rosa), legno di sandalo, ambra e muschio.
Calvin Klein MAN è una fragranza ben composta e, insieme a Narciso Rodriguez for Him e Tom Ford for Men, costituisce un piacevole trio di nuovi profumi maschili per l’autunno e l’inverno. Ma non sono partcolarmente stimolato da nessuna di queste colonie. E rimango con una domanda: ma perché tutti queti profumi per uomo devono essere sempre così CONTROLLATI? Come molte fra le più diffuse fragranze per uomo, Calvin Klein MAN è semplicemente troppo compita, troppo “bonificata”, troppo “ben stirata” per i miei gusti. Mi sento frustrato quando penso a che cosa Calvin Klein MAN avrebbe potuto essere – se la menta piperita e il rosmarino fossero stati amplificati, se le note rosa del legno di guaiaco fossero state accompagnate da un accordo di rosa medicinale; se l’ “incenso” di Calvin Klein MAN fosse stato acceso, invece di restarsene semplicemente chiuso all’interno della sua scatola chiusa e cellofanata?”


http://www.nstperfume.com/2007/10/04/calvin-klein-man-fragrance-review/


“I did find a little treasure though–Cedar EdP, from the new L'Occitane 4 Winds collection! Sorry to speak blasphemy in front of many Terre d'Hermes fans, but I think this should've been the approach Ellena should've considered rather than his composition of orange peels on a big stack of cedar planks sitting in the desert which left me parched!
Cedar starts off bright and resinous with grapefruit and sap (the best part, IMO), then a desert vibe with cumin and tobacco leaves, quite possibly in its green state because it still remains bright and not the dried variety for smoking would impart. You catch a slight impression of leather as well, and as the (atlas) cedar emerges at the base you catch a slightly mentholated kind of vibe from the cedar's camphorous quality from the wood, like that of Opium pour Homme, and finally a low hum of cedar (like that of Td'H) at the end. There's tonka listed at the base too, but only enough to smooth out all the edges and keep you from getting parched like Terre d'Hermes. Overall feel is a soothing and uplifting feeling giving proper homage to a Moroccan oasis as the L'Occitane website refers its inspiration from”.
(“Comunque ho trovato un piccolo tesoro, Cedar EdP, dalla nuova collezione 4Winds di l’Occitane! Mi dispiace suonare blasfemo ai molti fan di Terre d’Hermés, ma credo che questo sarebbe stato l’approccio che Ellena avrebbe dovuto prendere in considerazione, anziché la sua composizione di bucce d’arancia su un gran mucchio di tavole di cedro impilate in un deserto, che mi ha lasciato inaridito! Qui invece parte il cedro, vivace e resinoso, insieme a pompelmo e linfa (la parte migliore, secondo me). Segue una nota allusiva al deserto, con cumino e foglie di tabacco (con tutta probabilità nella loro forma verde, perché è una nota vivace, non del genere che darebbe la varietà secca da fumare). Si afferra anche un leggero sentore di cuoio, e quando il cedro atlas (l’albero di cedro nella varietà algerina/marocchina, n.d.t) affiora dal fondo, si avverte anche anche un accento leggermente mentolato, che deriva dalla componente resinosa del cedro stesso, sul genere di quella di Opium pour Homme. Il profumo si chiude su una bassa risonanza di fondo, che emana sempre dal cedro (come quello di Td’H) . Tra i componenti è elencato anche il tonka (la fava tonka veniva utlizzata come aromatizzante del tabacco, n.d.t.), ma ce n’è giusto quanto basta a smussare tutti gli spigoli e all’evitare il senso di inaridimento che dà Terre d’Hermés. La sensazione complessiva è rasserenante e stimolante, rende omaggio in effetti all’idea di un’oasi marocchina, cui il sito de l’Occitane afferma che questo profumo si ispira”.


Bibliografia
Romano Cappellari, Il marketing della moda e del lusso, Roma, Carocci Editore, 2008
http://www.tesionline.it/consult/preview.jsp?idt=4513
http://www.corrieredelvino.it/il-marketing-e-il-vino/ambient_marketing/
http://www.manageronline.it/articoli/vedi/92/marketing-esperienziale-come-le-emozioni-inducono-allacquisto/




b) Ioconoclastia e iconofobia


La paura o interdizione dell'immagine accompagna la storia delle religioni di tutta l'umanità.
(Vedere per un eventuale approfondimento in questo blog la lezione ELEMENTI DI ICONOGRAFIA E ICONOLOGIA 1, sez. b), e bibliografia relativa)

La paura dell'artista, a causa della sua capacità di creare immagini, è analizzata in un celebre e godibile classico, opera congiunta di uno psicanalista e di uno storico dell'arte:

Ernst Kris e Otto Kurz, La leggenda dell'artista, trad it. Torino, Bollati-Boringhieri, 2004

Per un'analisi del fenomeno dell'iconofobia contemporanea, si possono condurre approfondimenti a partire da Sven Lütticken, Idols of the market/Modern Iconoclasm and the Fundamentalist Spectacle (in part . cap. secondo, Against Representations pag. 71 e seguenti) , che analizza le posizioni del filosofo e regista francese Guy Debord e della scrittrice statunitense Kathy Acker.


Sven Lütticken, Idols of the Market – Modern Iconoclasm and the Fundamentalist Spectacle, Berlin, Sternberg Press, 2009


Bibliografia
Si vedano le opere a stampa e i link citati.

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